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Oggi vi mandiamo un Telegram dal carcere. O meglio, ce lo manda il suo fondatore: Pavel Durov, recentemente arrestato in Francia a causa dell’uso improprio che alcuni utenti fanno della sua creazione, Telegram. Questa piattaforma, a metà strada tra un social media e una chat privata, ha scatenato non poche controversie, diventando un rifugio per comunicazioni criptate e spesso non tracciabili.
In questo episodio discutiamo le implicazioni legali e morali del controllo e della censura digitale; come una piattaforma progettata per garantire la libertà di espressione e la privacy possa anche essere utilizzata per scopi meno nobili.
Nel frattempo, Meta (Facebook, Instagram…) continua la sua battaglia contro i capezzoli, censurando immagini e contenuti considerati troppo audaci per la piattaforma. Questo contrasto tra libertà e censura solleva importanti questioni sulla regolamentazione dei contenuti online e sui diritti degli utenti.
Unisciti a noi mentre cerchiamo di districare la matassa di queste questioni complesse, con un mix di ironia e riflessione critica. Qual è il giusto equilibrio tra sicurezza, libertà e privacy nel mondo digitale? E chi decide dove tracciare la linea?
In attesa della seconda stagione: episodi bonus estivi – pillole di freschezza del podcast “Cerebrotempesta” (cerebrotempesta.it), di Claudio e Sergio. Quelli che menano il can per l’aia tra Londra e Torino.
Mini episodi dove prendiamo un argomento attuale e lo commentiamo insieme. Questa serie bonus è slegata dagli episodi puntantoni.
Come colonna sonora di quest’estate 2024, ecco a voi “Fresh Pills” (scaricabile dal nostro sito).
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